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L’orso in Trentino: buone pratiche per vivere in sicurezza la natura
Benvenuto nel nostro blog! Scopri il magnifico scenario della Val di Sole in Trentino!
Questo territorio è famoso sia per le diverse esperienze outdoor che si possono fare ma anche per la sua bellezza mozzafiato e la sua ricca fauna selvatica. Tra le creature più affascinanti che popolano questi boschi c’è l’orso, un simbolo della biodiversità locale. Proprio per questa ragione è anche il nostro simbolo, presente sia nel nome dell’azienda sia nel logo, questo perché vogliamo rappresentare l’importanza della conservazione e del rispetto per l’ambiente in cui operiamo.
L’orso simboleggia la forza, la maestosità e l’equilibrio naturale che cerchiamo di preservare, non solo per le generazioni presenti, ma anche per quelle future. Siamo fieri di fare parte di questo territorio straordinario e ci impegniamo a proteggerlo, promuovendo pratiche sostenibili e responsabili.
Il nostro obiettivo è garantire che la bellezza mozzafiato e la ricca fauna selvatica possano continuare a ispirare e affascinare le persone per molti anni a venire.
In questo articolo esploriamo la situazione dell’orso in Trentino: come comportarsi in caso di incontro? Quanti sono? Come si affronta la “coesistenza” con questi animali? Qui trovate molti spunti e preziose informazioni sulle buone pratiche da adottare durante le vostre avventure in Val di Sole!
Per rispondere alle molte domande che ci sono arrivate da voi che venite in vacanza in Trentino, abbiamo intervistato la divulgatrice scientifica Anna Sustersic!
Continua a leggere per scoprire le risposte!
Situazione dell’orso in Trentino: le risposte alle tue domande!
1. Introduzione all’orso
Per introdurre l’orso voglio parlarti brevemente della sua storia in Trentino, in quanto è davvero particolare. In Trentino gli orsi sono sempre esistiti ma alla fine degli anni 90’ ne erano rimasti solamente 3. Non solo in Trentino ma su tutto l’arco alpino. Il rischio era quello di andare incontro all’estinzione pertanto si è voluto aiutare la specie importando degli esemplari da un altro paese ed è così che è nato il progetto Life Ursus. Nello specifico sono stati importati 10 orsi dalla Slovenia per permettere a questa specie di ripopolarsi e così è stato!
2. Di cosa si nutre l’orso in Trentino?
Nonostante il loro aspetto che può far credere siano completamente carnivori, è interessante sapere che sono animali onnivori e che si nutrono principalmente di piccoli frutti, radici, piante e insetti. Non disdegnano la carne ma essendo abbastanza pigri, preferiscono trovare il pasto facile piuttosto che andare a caccia. Quindi si può dire che siano piuttosto simili a noi!
3. Dove si trovano gli orsi in Trentino?
L’orso è un animale nomade, nonostante questo si notano delle differenze tra il sesso maschile e femminile. In Trentino le femmine di orso sono rimaste in una zona preferenziale, che è quella delle montagne del Brenta, in quanto si dice che siano filopatriche, cioè hanno la tendenza a rimanere o a tornare nella stessa area in cui sono nate e hanno stabilito i loro legami familiari. I maschi invece si spostano di più e in modo periodico. Di solito, gli orsi si trovano prevalentemente nella parte occidentale del Trentino, poiché quella orientale risulta difficile da raggiungere non solo per loro, ma anche per gran parte degli animali, a causa della presenza di autostrade, ferrovie e altri ostacoli. Il lupo invece è un animale che si adatta più facilmente e riesce ad attraversare anche zone antropiche.
4. Quanti sono gli orsi in Trentino?
Innanzitutto è importante dire che il numero di orsi viene definito da una stima svolta da dei conteggi che sono fatti sulla base di analisi genetiche o attraverso strumentazioni come le foto trappole. Comunque è possibile dire che, a oggi, la stima si aggira intorno ai 100 orsi.
Sono troppi? Non si può dare una risposta oggettiva perché l’unico organismo che può dire se sono troppi è proprio l’essere umano. Definire che siano troppi è una percezione dell’essere umano che si basa sul danno che questi animali possono fare. Gli orsi non raggiungono mai una sovrappopolazione perché la loro popolazione si adatta all’equilibrio determinato dalla disponibilità naturale di cibo e habitat. In altre parole, il numero di orsi in un’area specifica si regola in base alle risorse naturali che sono presenti e che possono supportare la loro presenza. Se l’ambiente offre abbondanza di cibo, rifugi e spazio, la popolazione di orsi può aumentare, ma quando le risorse diventano limitate, la popolazione si ridurrà in modo da adattarsi alle condizioni disponibili. Questo meccanismo di regolazione naturale aiuta a mantenere un equilibrio sostenibile tra la popolazione di orsi e l’ambiente che li circonda.
5. Se l’orso era quasi estinto, forse un motivo c’era?
Gli orsi non si erano estinti, ma quasi. Questo però non è dovuto a una questione naturale, ma è stato un intervento dell’uomo a cavallo tra l’800 e il 900 che per anni ha abbattuto gli orsi. Questo è accaduto in un contesto economico-sociale diverso da quello di oggi, dove c’erano delle ordinanze di uccisione perché entravano in contrasto con le attività umane.
6. I boschi non sono più sicuri a causa della presenza dell’orso?
I boschi sono di per sé un territorio “pericoloso”, nel senso che sono presenti dei rischi proprio come in altri territori e ambienti. Statisticamente parlando ci sono animali che fanno molti più danni, come le zecche e le vespe, ma non è solo una questione che dipende dagli animali, infatti ci si può fare male anche andando in bici. L’orso ha enfatizzato il pericolo del bosco, data la sua mole e anche la sua imponenza. Questo ci fa sentire piccoli e in un certo senso ci rimette al nostro posto. Il bosco va vissuto in modo logico e bisogna essere preparati oppure affidarsi a dei professionisti che possano far vivere esperienze outdoor in sicurezza. L’orso è un animale tendenzialmente pacifico che può diventare molto pericoloso e feroce in alcune situazioni: femmina con cuccioli, animale intento a mangiare, animale sorpreso senza via di fuga, animale ferito.
7. Ci sarà un calo di turisti in Trentino per la paura dell’orso?
Secondo la mia opinione non ritengo che ci possa essere una diminuzione del flusso turistico. Coloro che scelgono di visitare il Trentino sono alla ricerca di un’esperienza immersa nella natura. Ciò che invece spero avvenga è un cambiamento nell’approccio consapevole dei visitatori, che opteranno per una forma di vacanza più introspettiva e riflessiva. Questo nuovo tipo di turismo consentirà loro di esplorare se stessi in modo più profondo, spostando l’attenzione dal mero divertimento ad un’esperienza di viaggio più autentica e personale.
8. Come eliminare o ridurre i danni che i grandi carnivori provocano?
Non è possibile eliminare i danni, ma è possibile mitigarli. Esistono diverse misure che possono essere adottate come le recinzioni elettrificate che vanno adattate all’ambiente e manutentate per garantirne l’efficacia. Altre misure, adottate diffusamente in altri paesi, e che pian piano si stanno diffondendo anche sul nostro territorio, sono ad esempio i cassonetti a prova di orso. Sappiamo che gli orsi sono attratti dai resti alimentari e una fonte ‘facile’ di cibo come i nostri cassonetti possono attirare questi animali proprio nel centro dei paesi! Per questo i cassonetti anti orso sono progettati in modo che gli orsi non riescano ad aprirli. In questo modo si ottengono due risultati:
- orsi lontano dai paesi
- orsi che rimangono selvatici e non “domesticati” all’ambiente umano.
È fondamentale continuare a lavorare insieme per trovare altre metodologie che permetteranno di arrivare a una coesistenza tra uomo e orso.
Quando l’animale si avvicina troppo ai centri abitati ci dovrebbe essere un piano di dissuasione che prevede diverse misure.
Esiste un piano di gestione dell’orso che si chiama PACOBACE che prevede 11 diverse misure da adottare in base al comportamento dell’orso, fra cui, in extremis, ci sono la cattura dell’orso o l’abbattimento come conseguenza di un evento drammatico.
Esiste inoltre uno strumento utilizzato in gran parte dei territori che convivono con gli orsi che si chiama “Bear Spray”.
Cos’è il Bear Spray o spray anti orso? È una bomboletta ad alta pressione che una volta attivata fa fuoriuscire un gas a base di capsicina (il principio attivo del peperoncino) ad alta concentrazione che si rivela molto urticante e dissuade l’orso in caso di attacco. Questo salva l’orso ma soprattutto le persone che, loro malgrado, si trovano a vivere una spiacevolissima situazione.
9. Perché è importante la presenza dell’orso?
Non solo l’orso, ma tutti gli organismi e tutti gli animali sono importanti. È importante che l’ecosistema sia il più completo possibile in quanto ogni sua parte contribuisce al mantenimento della qualità ambientale. Motivo per cui il Trentino viene visitato da migliaia di turisti all’anno.
L’assenza di animali come l’orso potrebbe non essere immediatamente percepita, ma nel lungo termine porta a squilibri che hanno conseguenze sulla nostra vita. L’orso fa parte, inoltre della cultura e tradizione trentina.
10. Perché nonostante la sua importanza si fa fatica ad accettare la sua presenza?
Si può rispondere a questa domanda in 3 punti:
- L’orso è un animale che può essere definito come “antagonista”: con questo si vuole dire che è una specie che occupa il nostro stesso territorio e consuma alcune delle nostre stesse risorse, come quelle agricole che derivano da attività umane.
- Ci siamo privati della sua presenza per un lungo periodo: questo significa che riuscire ad abituarsi alla loro presenza dopo un periodo molto lungo risulta essere difficile e non è una cosa immediata. Questo perché naturalmente animali come l’orso richiedono un adattamento sia comportamentale, per evitare incontri indesiderati con questi animali, sia strutturale, come la protezione degli allevamenti.
- Questi animali ci mettono in crisi perché toccano i due temi fondamentali della nostra sopravvivenza:
- Economia: quindi inerente ai danni che questi animali possono provocare
- Minaccia alla sicurezza personale: spesso in maniera infondata ed eccessiva
Risulta interessante evidenziare come l‘adattamento non sia unicamente un aspetto che riguarda gli esseri umani, ma anche la specie degli orsi. È importante non dare per scontato che spetti solamente a noi il dovere di cambiare, poiché potrebbe essere possibile educare i grandi predatori a non frequentare determinate zone.
11. Quale potrebbe essere la soluzione per arrivare a una convivenza?
Sicuramente è fondamentale essere disponibili in termini di tempo e pazienza nel reimparare una serie di atteggiamenti e misure che portano poi a una reale possibilità di condivisione del territorio con questi animali.
È opportuno prendere in considerazione l’esperienza delle comunità e degli enti istituzionali che abitano il territorio, collaborando con loro per individuare soluzioni che consentano di conciliare le attività umane con la preservazione della natura.
12. Come evitare un incontro con l’orso?
Prima di definire le buone pratiche per evitare incontri indesiderati con gli orsi, è importante fare una premessa.
Spesso si fà fatica ad accettare i rischi, ma quando si sceglie di fare un’esperienza outdoor, bisogna tener conto che i rischi sono sempre presenti, per quanto minimi. Rivolgendosi a un’azienda specializzata come la nostra, si è sicuri di affidarsi a professionisti ed esperti del settore che lavorano per ridurre al minimo questo rischio applicando tutte le procedure di sicurezza e investendo nella formazione continua. Va sottolineato che il rischio associato all’orso è molto minore di altre minacce, presenti non solo nel bosco, ma anche nella nostra vita di tutti i giorni. Non dobbiamo pensare al bosco come a un parco giochi dove non può succedere nulla, ma piuttosto come a un ambiente naturale da rispettare e visitare con consapevolezza e attenzione.
Tornando a noi ecco cosa può ridurre il tuo incontro con un orso:
- Stare in gruppo: il rumore che un gruppo di persone può fare allontana i grandi predatori e quindi con le esperienze outdoor organizzate è molto difficile avere un incontro con un orso
- Il tempo: situazioni meteorologiche come nebbia o pioggia, diminuiscono i sensi dell’orso e quindi se verrà colto alla sprovvista sarà propenso ad attaccare per questioni di difesa
- Fare rumore: questi animali tendono a evitarci, quindi anche se si è soli è possibile adottare alcuni comportamenti come sbattere dei bastoni a terra per far notare la nostra presenza oppure parlare ad alta voce, anche soli. Tutto aiuta a mettere in allerta gli animali per renderli consapevoli e dargli il tempo di andarsene
- Dotarsi dello spray anti orso: ora in Italia è illegale la sua detenzione ma ci auspichiamo che a breve possa essere autorizzata nei territori dell’orso
Se vuoi scoprire ancora di più sull’orso e come gestire un possibile incontro con esso ti consigliamo di scaricare questo documento!
Uomo e orsi: gestire gli incontri
In conclusione…
…Ursus Adventures abbraccia la filosofia che l’outdoor è divertimento, ma è anche tanto altro.
Abbiamo a cuore la cultura e la conoscenza del territorio in cui viviamo e uno dei nostri obiettivi è sensibilizzare le persone su questi temi. Il nostro sogno nel cassetto è quello di collaborare con zoologi e altri esperti per creare attività che possano trasmettere le informazioni fondamentali per la crescita e la valorizzazione del territorio.
Inoltre, vogliamo comunicare lo sforzo costante delle comunità locali per preservare l’equilibrio dell’ecosistema. Si tratta di un lavoro impegnativo ma fondamentale, che consente di vivere il territorio rispettandolo e, se necessario, imponendosi anche alcuni limiti. Riconoscere e valorizzare questo impegno è importante per promuovere e sostenere la tutela del nostro ambiente.
Ursus Adventures ti invita a scoprire la magia della Val di Sole in armonia con la natura, rispettando l’orso e le altre meraviglie che incontrerai lungo il tuo cammino.
Vogliamo concludere con una frase detta dalla divulgatrice scientifica Anna Sustersic:
“Credo che il modo di Ursus di affrontare il turismo sia veramente pionieristico nel senso che finalmente all’attività di promozione e fruizione del territorio viene unita alla volontà di offrire a i visitatori la possibilità di conoscerlo profondamente. Questo ne aumenta il fascino, così come muoversi in questa natura conoscendo e rispettando le regole che ci permettono, da turisti e amanti di queste montagne, di proteggerle e farle rimanere quel Paradiso che ogni anno cerchiamo. Se la vacanza è un diritto, la partecipazione alla conservazione del luogo dove vado a fare vacanza è un dovere”
Le avventure indimenticabili possono coesistere con la conservazione della fauna selvatica!
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