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La stagione per il trekking
Proprio un mese fa stavamo smontando i gommoni di rafting: era finita la nostra stagione sulle rapide del fiume Noce.
Quattro mesi e mezzo di divertimento, adrenalina, emozioni, ricordi e lavoro.
Adesso con un po’ più di tempo possiamo dedicarci alle nostre passioni con più calma e tranquillità. E se c’è qualcosa che ci accomuna tutti qui ad Ursus Adventures è la passione per le camminate, per il trekking.
Oggi allora ci piacerebbe porvi una domanda:
Qual è il miglior periodo dell’anno per andare a fare trekking in montagna?
Una domanda a cui è molto difficile dare una risposta, ma ci proveremo.
Le stagioni
Partiamo dalla stagione fredda.
L’inverno garantisce la possibilità di vivere esperienze che altrimenti sono impossibili da provare: la neve è la protagonista assoluta di questo periodo dell’anno. Poter ammirare le cime coperte da un candido mantello è decisamente stupendo.
Ma non serve salire sulle vette più impervie per godere di uno spettacolo mozzafiato, si può anche rimanere nel bosco sotto i rami degli alberi, piegati dal peso della neve, e godere di un silenzio unico.
D’altro canto in estate, grazie alle giornate più lunghe, si può approfittare pienamente della bellezza montana, riuscendo a percorrere sentieri più lunghi e fermarsi anche più facilmente in rifugi e bivacchi. In estate si può partire la mattina all’alba quando ancora tutti dormono e tornare al calar del sole, riuscendo a dedicare un’intera giornata all’outdoor: un vero regalo.
Tuttavia anche le stagioni “di mezzo” sanno regalare delle emozioni uniche: la primavera ad esempio è ricca di sorprese. Dopo il freddo invernale, vedere la natura che si risveglia con il primo caldo ha sempre il suo fascino: profumi e colori riempiono i versanti di ogni vallata, gli alberi da frutto in fiore regalano una vera e propria festa variopinta.
L’autunno
L’autunno è forse però la stagione che più ci piace per andare a fare un bel trekking.
La folla estiva non c’è più, le giornate seppur accorciandosi sempre di più, regalano ancora molte ore di luce e di tepore. E in tutto ciò i colori del bosco diventano unici: dal giallo oro al rosso fuoco, una gamma degna della tavolozza dei migliori pittori. Le cime più alte iniziano già ad essere spolverate di neve e l’aria prendere una brezza più frizzante e fresca, come se ci stesse invitando ad uscire all’aperto.
Mentre si cammina nei boschi a fondo valle, sembra di stare su un tappeto dalle mille sfumature, dove gli animali più piccoli trovano tutto ciò che necessitano per la stagione a venire: è il momento migliore per osservare scoiattoli, moscardini e roditori di ogni tipo, che vanno alla ricerca di ghiande, castagne, noci e nocciole prima del proprio letargo.
Proseguendo con la camminata, lasciandosi alle spalle le latifoglie, la flora inizia a cambiare. Gli alberi più comuni sono gli abeti, che impassibili, sembrano non notare nemmeno il cambio di stagione. Ma tra di loro si nascondono (o meglio, provano a nascondersi) i larici, che proprio in autunno regalano uno spettacolo di colori che ci lascia ogni volta senza fiato.
Ai limiti del bosco inoltre troviamo anche un animale, che dalla fine di settembre, fino al termine di ottobre è nel pieno della sua stagione degli amori. Probabilmente avrete già capito di chi stiamo parlando. Il bramito è di sicuro una delle esperienze da vivere mentre si fa un trekking in autunno. Con le temperature che iniziano a calare e l’inverno alle porte è anche più facile incontrare fauna selvatica in autunno: il periodo perfetto per dedicarsi al wildlife watching.
L’autunno, grazie ai suoi colori è il periodo dell’anno più amato dai fotografi di paesaggi naturalistici, sia per i colori degli alberi ma anche grazie ai tramonti e alle albe, che possono essere gustati senza il gelo delle temperature invernali e senza le levatacce dell’estate.
Insomma, quando all’inizio chiedevamo quale fosse il miglior periodo dell’anno per andare a fare trekking in montagna, avevamo già le idee chiare su quale sarebbe stato, secondo noi.
Che dite, vi abbiamo convinto?
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