Alessandro Fantelli
Sono nato nel 1980 e faccio parte di una generazione che ha sperimentato tanti cambiamenti, velocissimi, prorompenti.
Dinamiche che hanno impregnato la mia vita di un senso di provvisorietà costante.
Trascorro la mia infanzia spensierato nella natura, senza cellulari né GPS.
Crescendo coltivo molte passioni, legate soprattutto allo sport e alla montagna. Ma cresce anche un’altra passione, quella per la fauna alpina. Gli animali lasciano tracce costanti per chi le sa vedere ma difficilmente li riesci a scovare.
Tra tutti ce n’è uno che, per la sua riservatezza, mole, forza e intelligenza, mi affascina da quando ero bambino ed in qualche modo mi rappresenta: è l’Orso Bruno.
Gli studi
Termino gli studi classici e mi iscrivo all’Università di Economia a Trento, per poi portare a termine un Master in Tourism Management post laurea.
L’università è la mia fortuna. Conosco l’altra metà della mela: Patrizia, che da oltre 20 anni mi accompagna in ogni mia avventura. Con lei ho costruito una bellissima famiglia con Isabella, Federico e la nostra boxer Yndia.
Il lavoro
Ho la fortuna di lavorare in un’azienda importante nel mondo del turismo e con un imprenditore valido che mi insegna tante cose. Parto dal receptionist e faccio tutti gli step fino a diventare socio e dirigere il Rafting Center Val di Sole, per oltre 10 anni.
Il cambiamento
Poi arriva il 29 ottobre 2018, giorno che nessuno a Dimaro scorderà più. La Natura decide di mostrare i muscoli: una frana di detriti e fango sommerge una parte del paese. Un’amica, una mamma, la mia babysitter da piccolo, muore lasciando sola la propria famiglia.
Tutto cambia velocemente anche per me. Non ho più il lavoro, sono evacuato da casa, ho un mutuo sul groppone: le mie certezze non esistono più.
Ho due possibilità: piangermi addosso o rimboccarmi le maniche e accettare ciò che è successo. Opto per la seconda. Ricostruisco il Centro Rafting con i compagni di una vita, mi ricreo il lavoro.
Ma la frana mi ha cambiato. Decido quindi di vendere le quote della società per fare la traccia, lasciare un segno, regalarmi la mia avventura.
Nel 2020 fondo con 4 persone Ursus Adventures, una realtà unica nel mondo del turismo esperienziale che vuole donare esperienze vere in Natura 365 giorni l’anno.
La mission
La mia volontà ora è portare valore al meraviglioso territorio in cui vivo, creare opportunità lavorative per i giovani e impegnarmi attivamente nello sviluppo di esperienze che rispettino e valorizzino l’ambiente. All’interno di un “contesto mondo” che sta cambiando velocemente ho deciso di impegnarmi principalmente su due temi: climate change e coesistenza con la fauna selvatica.
Il climate change è reale e molto tangibile nelle “terre alte”. In questi anni abbiamo assistito a fenomeni estremi e al costante ritiro dei ghiacciai. Noi abbiamo l’obbligo, con i nostri comportamenti e le nostre azioni, di combatterlo. Dobbiamo consumare responsabilmente, contribuire allo sviluppo di una sana cultura della montagna, avere cura dei nostri fiumi e delle nostre montagne, darci un limite nello sviluppo. Tornare un po’ indietro per poter andare avanti.
La coesistenza con la fauna selvatica è una vera e propria sfida per i nostri territori di montagna. Vivo in un territorio particolarmente integro e ricco di fauna, compresa una importante presenza di grandi carnivori (orsi e lupi). Ho deciso di impegnarmi con le mie azioni a creare consapevolezza, fare formazione e sviluppare cultura. La difficoltà è enorme, soprattutto alla luce delle aggressioni avvenute in Val di Sole, ma l’obiettivo è lavorare sulle soluzioni più che sull’enfatizzare i problemi. Ritornare al dialogo e al ragionamento, lasciando andare paure e cattiverie.
Questi valori sono le fondamenta su cui è stato costruito Ursus Adventures e che ho intenzione di trasmettere alle future generazioni.